Ipoacusia

Sette milioni di italiani, soffrono di ipoacusia, che è un sintomo comune a molte patologie ed è per questo che non sempre si riesce ad arrivare a una diagnosi precoce.

L’orecchio e’ composto da tre parti, che danno ciascuna diverse tipologie di ipoacusia.

Una patologia che riguarda l’orecchio esterno, può essere un semplice tappo di cerume, che non comporta un danno permanente, anche se la diagnosi è tardiva.

Un danno uditivo solo transitorio è anche quello provocato da un’infezione.Le patologie dell’orecchio medio sono curabili con successo, anche se si interviene tardivamente.

Le patologie che, invece, richiedono una diagnosi ed un intervento immediato sono quelle dell’orecchio interno.Fra queste le sordità infantili, che possono essere genetiche,ma anche di tipo infettivo. come la rosolia,l’herpes,la toxoplasmosi,il citomegalovirus.

Le ipoacusie improvvise, che si notano nel corso di epidemie di tipo virale, influenzali, parainfluenzali, rhinovirus, virus respiratori e,infine il Covid.

In queste varie tipologie di ipoacusie improvvise, si possono avere buoni risultati di risoluzione della patologia, solo se si interviene entro i primi quattordici giorni o al massimo entro trenta giorni; intervenendo invece tardivamente, il danno uditivo rimane in modo permanente e non è, più possibile una regressione dell’ipoacusia.

Dott. Salvatore Piscitello Direttore Sanitario presso ISME Centro Medico di Palermo

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